Due lezioni con Giuseppe Montesano

Arthur Rimbaud - 8 luglio 2021, h 18.30-20.30
Isidore Ducasse Conte di Lautréamont – 16 settembre h 18.30-20.30

I Magnifici d’Estate - due lezioni con Giuseppe Montesano: Rimbaud e Lautréamont

Giovani Mostri: Rimbaud e Lautréamont

Notizia del giorno: due giovani poeti abbandonano la poesia.

Sulla scia di Baudelaire è vivo. I fiori del male tradotti e raccontati (Giunti) cui I Magnifici si sono dedicati in primavera, ecco la stagione estiva dei maledetti: Rimbaud e Lautréamont, ma lo furono, poi “maledetti”?

Per saperne di più, ecco due appuntamenti con Giuseppe Montesano, per la fortunatissima serie di lezioni giunta all’ottavo anno consecutivo. 

Arthur Rimbaud (8 luglio)

Sono un mostro nero, bianco, rosso, verde e blu

Smise di scrivere, inventando tutto il secolo successivo, tra i 18 anni e i 19 anni, poi nemmeno più un verso, niente di niente. Lo capiremo mai?

Era il 1874 quando Rimbaud decise di farla finita per sempre con la poesia.

In cinque anni, aveva ripercorso il cammino di un’intera civiltà poetica e la condannò: tranne l’autore de I fiori del male, Baudelaire, che definì “il primo veggente, re dei poeti, un vero Dio. Io dico che bisogna farsi veggenti. Il poeta si fa veggente attraverso un lungo, immenso e ragionato sregolamento di tutti i sensi”.

Se la vita vera è altrove, come pure Rimbaud scrive, ci sarà un senso alla sua rinuncia.

Tutti segreti hanno una chiave: bisogna tuffarsi in luoghi stravaganti, per trovarla.

Isidore Ducasse Conte di Lautréamont (16 settembre)

Sono il dolce mostro che voi fingete di non essere

Si chiamava Isidore Ducasse ed era nato a Montevideo nel 1846.

Smise di scrivere a 24 anni, dopo aver fabbricato i suoi impubblicabili Canti di Maldoror e le sue Poesie, poi, lo stesso anno, morì.

Ma di cosa parlano i Canti di Maldoror? Di atroci assassini, di stupri di bambini, di incesti ripugnanti, di omicidi mostruosi e mostruosità naturali, di famiglie criminose e adolescenti killer. Ma anche del volo degli uccelli e della grandezza dei baobab, del terzo occhio che si apre nella fronte di un uomo e molto altro.

Una trappola di tenebre dice Lautréamont della sua opera ma si tratta di tenebre illuminanti, che ci sveleranno gli stravaganti segreti di Isidore e del suo destino.

 

CHI CONDUCE

Giuseppe Montesano

Giuseppe Montesano

(Napoli, 1959) è scrittore, traduttore, saggista.
Ha esordito nel 1996 con A capofitto (Sottotraccia, 1996, Mondadori, 2001) raggiungendo poi il successo con Nel corpo di Napoli (Mondadori, 1999) con cui vince il Superpremio Vittorini, il Premio Napoli ed è finalista al Premio Strega.
Con Di questa vita menzognera (Feltrinelli, 2003) partecipa al Premio Selezione Campiello, vince il Premio Viareggio (il romanzo è la base per due spettacoli, il monologo Eternapoli di Enrico Ianniello e l’opera in musica dal medesimo titolo con Toni Servillo e Imma Villa, musica di Fabio Vacchi andata in scena al teatro di San Carlo).
Magic People (Feltrinelli, 2005) diventa anche uno spettacolo prodotto da Teatri Uniti (New Magic People Show, con Andrea Renzi, Tony Laudadio, Enrico Ianniello, Luciano Saltarelli).
Montesano ha tradotto autori francesi, tra cui La Fontaine, Gautier, Flaubert, Villiers de l’Isle-Adam, e per i Meridiani Mondadori ha curato e tradotto le Opere di Baudelaire (Premio Prezzolini-Lugano 1996) e ha curato le Opere di Ottiero Ottieri (Meridiani Mondadori, 2009).
I suoi saggi narrativi rappresentano una novità assoluta nel panorama della scrittura critico-narrativa da Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire (Mondadori, 2007), vincitore del Premio Vittorini, al bellissimo e monumentale Lettori selvaggi: dai misteriosi artisti della preistoria a Saffo a Beethoven a Borges.La vita vera è altrove. (Giunti 2016, vincitore Premio Viareggio 2017 e Premio Napoli 2017). Seguono Come restare vivi (Bompiani, 2018), una guida a Lettori selvaggi, Il crepuscolo di tutto (Edizioni dell’Asino, 2021), Baudelaire è vivo (Giunti, 2021) autentica bibbia tutta baudelairiana, dove Montesano ha anche ritradotto l'intera opera in versi e in prosa di Baudelaire, e Tre modi per non morire (Bompiani, 2022), che attraversa l’esperienza della lettura da Baudelaire a Dante ai Greci. Per Toni Servillo, con cui la collaborazione di Montesano è più che ventennale, ha scritto Servillo dice Napoli, tradotto il Lélio di Berlioz, tradotto Elvira di Louis Jouvet, scritto il testo di Eternapoli e il monologo Tre modi per non morire.
Collabora con Il Mattino, Il Messaggero, La Repubblica, L’Unità.

COSTI

20 euro singola lezione
30 euro le due lezioni

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