Lezioni di letteratura di e con Giuseppe Montesano
Dal 20 gennaio 2022
Lalineascritta presenta
I Magnifici Sette
di e con GIUSEPPE MONTESANO
Sette lezioni magistrali di e con Giuseppe Montesano
sull'arte dello scrivere (e del leggere)
per sette grandi classici della letteratura
Un giovedì al mese h 18.30-20.30
21 ottobre 2021 - 9 giugno 2022
Il percorso sarà fruibile in diretta web su piattaforma Zoom
Sette lezioni magistrali di e con Giuseppe Montesano sull'arte dello scrivere (e del leggere) per sette grandi classici della letteratura
Un giovedì al mese h 18.30-20.30
21 ottobre | 25 novembre 2021
20 gennaio | 24 febbraio | 24 marzo| 19 maggio | 9 giugno 2022
Giovedì 21 ottobre 2021
I fratelli Karamazov
Una serie televisiva che, grazie a Dio, leggeremo solo noi
Per quanto mi riguarda non ho ancora dimenticato che la lettura dei romanzi di Dostoevskij non somigliava a nessun’altra, mi incendiava la testa fino a farmela dolere di eccitazione.
I suoi romanzi vanno letti come si vivono le giornate che capovolgono la vita: di notte aizzati dal caffè e di giorno saltando i pasti, non andando al lavoro e con i capelli ritti sulla testa per il terrore e la gioia, rispondendo a cenni a moglie e amanti e raccontando i propri segreto alla sconosciuta o allo sconosciuto incontrati per caso in treno.
I fratelli Karamazov ci concedono di sospettare di più assassini, ma abbandonano poi la ricerca dell’assassino e la lasciano arenare deviando altrove, come a dire che tutto deve interessarci tranne chi sia davvero il colpevole.
Giovedì 25 novembre 2021
Villiers De L’Isle-Adam
La crudeltà è in tavola, saziatevi! disse il Conte spiantato
“Del resto, pare che oggi tutti abbiano provato tutto. Io spero che presto in ogni capitale ci saranno quattro o cinquecento teatri, per cui, visto che là gli avvenimenti usuali della vita sono recitati decisamente meglio che nella realtà, nessuno si darà più la pena di vivere di persona. Quando ci si vorrà appassionare o commuovere, si prenoterà un posto e tutto sarà più semplice”.
La realtà si è incaricata di rendere reale l’incubo di Villiers De L’Isle-Adam: nello spettacolo televisivo, dove lo spettatore e lo spettacolo sembrano scambiarsi di continuo i ruoli, si è sinistramente realizzata e rovesciata l’ironica speranza di Villiers.
Sì, i suoi Racconti crudeli parlano proprio di noi, proprio di oggi.
Giovedì 20 gennaio 2022
Marziale
Il capobanda dell’associazione a delinquere dei sàtiri e dei satirici
Dove siamo? Nelle ville dei politici di ogni tempo che ospitano la massa illusa di essere élite, nella Roma dell’Impero che si consumava su se stessa, o in uno stupido incubo del nostro presente del quale è vano o proibito ridere?
I personaggi del romanzo in epigrammi di Marziale sono già gli imprenditori puttanieri contemporanei, che fanno tutto quel che gli pare grazie al denaro e all’asservimento degli uomini. La chiacchiera idiota ossessiona Marziale: che chiudano la bocca, quegli stronzi dei Romani arricchiti e venduti! L’ipocrisia lo stomaca più dell’immoralità: l’immoralità non è nei fatti, secondo Marziale, ma nella maniera di viverli.
È per questo che l’epigramma è la forma della sua poesia, perché è fatto di allusioni e scorciature e non deve spiegare o moralizzare.
Giovedì 24 febbraio 2022
Robert Walser
Il poeta che scriveva sulla neve
Dove si dirigono le parole di Walser? Da nessuna parte facilmente visibile. Hanno uno scopo preciso? Non sembra. Hanno un senso? Hanno tanti sensi che sembrano non averne nessuno, ma potrebbe anche valere il contrario.
Forse lui, lo svagato e dinoccolato e duplice Walser, a un certo punto trovò che per i suoi gusti, o anche come avrebbe detto lui, per le sue aspirazioni così umili e semplici, anche “fare lo scrittore” poteva essere una trappola: che la conoscenza, da lui contemplata come qualcosa che non si separa mai da chi la sente e quindi non può essere conoscenza, non vale il semplice respirare in quiete, e i segni lasciati da una passeggiata nella neve sono più espressivi di qualsiasi frase o segno duraturo.
Giovedì 24 marzo 2022
Ivy Compton-Burnett
Un segreto letterario ben nascosto
Tutto ciò che ha scritto “la grande signorina”, come la chiamava Arbasino, che ebbe unico amore una compagna per oltre cinquant’anni, porta inciso il segno di una risata che sfregia la carne e su cui le parole degli altri aggiungono il sale del dolore, un dolore che però nessuno è autorizzato a confessare, anche perché confessarlo dove tutti sono indifferenti o gaudenti non farebbe che accrescerlo.
Se si è pronti a spiare dal buco della serratura vite familiari funestate dall’incesto, dal tradimento, dal sesso, dai soldi, dai segreti e dalle menzogne, raccontate in dialoghi semplicissimi che più si accumulano e meno sono semplici, i romanzi di Ivy Compton-Burnett trasportano il lettore sulla scena capitale della criminosità familiare, che il bisogno sociale ha nascosto e nasconde.
Giovedì 19 maggio 2022
Simone Weil
Ovvero la gènia, anche se non si può dire
Simone Weil morì a soli trentaquattro anni, nel 1943, dopo aver teorizzato e sperimentato la concentrazione dei mistici e l’attenzione dei matematici unite tra loro e applicate alla società e a tutto: scelse un Dio al quale si arrivava solo attraverso una forma personale di cristianesimo mistico.
Molto citata ma quasi mai letta e conosciuta, Weil perseguì nei suoi scritti una conoscenza tagliente che si accende a tratti di un’adamantina luce conoscitiva, che raggiunge forse il suo culmine nell’interpretazione dell’Iliade come “poema della forza”, uno scritto avvampante di chiarezza come un Tucidide metafisico, un turbinare che addenta a fondo il suo oggetto e morde fin dentro le giunture del pensiero arcaico.
Giovedì 9 giugno 2022
Sofocle il grande e Antigone l’immensa
La sorella che abbiamo sognato
Se ci sono gli dèi, essi sono incomprensibili: così dicono le opere rimaste di Sofocle, e lo ripetono senza mai stancarsi. Sofocle non parla, non spiega, e non mette in scena dèi.
Se si dovesse trarre dalle sue tragedie un pensiero, sarebbe impossibile. Le cose accadono, e la vittima soccombe; le maschere in scena si uccidono tra loro, si suicidano e uccidono per errore o fatalità. Antigone cede a Creonte, per forza e per violenza. Il diritto? La giustizia? Li si invoca, il Coro innocente evoca Dike, ma ripete che gli dèi se ne vanno.
Nessuna tra le notizie che riguardano Sofocle ha un legame con le sue tragedie, perfetti misteri che sembrano aver cancellato tutte le tracce per condurre, chi oggi le legge come reliquie della Grecia arcaica, in un luogo che non ha nessuna via d’uscita, il luogo in cui si celebra il rituale tragico che non ha spiegazioni.
I testi di presentazione degli incontri sono liberamente estrapolati da Giuseppe Montesano, Lettori selvaggi, Giunti
Chi conduce
Giuseppe Montesano
(Napoli, 1959) è scrittore, traduttore, saggista.
Ha esordito nel 1996 con A capofitto (Sottotraccia, 1996, Mondadori, 2001) raggiungendo poi il successo con Nel corpo di Napoli (Mondadori, 1999) con cui vince il Superpremio Vittorini, il Premio Napoli ed è finalista al Premio Strega.
Con Di questa vita menzognera (Feltrinelli, 2003) partecipa al Premio Selezione Campiello, vince il Premio Viareggio (il romanzo è la base per due spettacoli, il monologo Eternapoli di Enrico Ianniello e l’opera in musica dal medesimo titolo con Toni Servillo e Imma Villa, musica di Fabio Vacchi andata in scena al teatro di San Carlo).
Magic People (Feltrinelli, 2005) diventa anche uno spettacolo prodotto da Teatri Uniti (New Magic People Show, con Andrea Renzi, Tony Laudadio, Enrico Ianniello, Luciano Saltarelli).
Montesano ha tradotto autori francesi, tra cui La Fontaine, Gautier, Flaubert, Villiers de l’Isle-Adam, e per i Meridiani Mondadori ha curato e tradotto le Opere di Baudelaire (Premio Prezzolini-Lugano 1996) e ha curato le Opere di Ottiero Ottieri (Meridiani Mondadori, 2009).
I suoi saggi narrativi rappresentano una novità assoluta nel panorama della scrittura critico-narrativa da Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire (Mondadori, 2007), vincitore del Premio Vittorini, al bellissimo e monumentale Lettori selvaggi: dai misteriosi artisti della preistoria a Saffo a Beethoven a Borges.La vita vera è altrove. (Giunti 2016, vincitore Premio Viareggio 2017 e Premio Napoli 2017). Seguono Come restare vivi (Bompiani, 2018), una guida a Lettori selvaggi, Il crepuscolo di tutto (Edizioni dell’Asino, 2021), Baudelaire è vivo (Giunti, 2021) autentica bibbia tutta baudelairiana, dove Montesano ha anche ritradotto l'intera opera in versi e in prosa di Baudelaire, e Tre modi per non morire (Bompiani, 2022), che attraversa l’esperienza della lettura da Baudelaire a Dante ai Greci. Per Toni Servillo, con cui la collaborazione di Montesano è più che ventennale, ha scritto Servillo dice Napoli, tradotto il Lélio di Berlioz, tradotto Elvira di Louis Jouvet, scritto il testo di Eternapoli e il monologo Tre modi per non morire.
Collabora con Il Mattino, Il Messaggero, La Repubblica, L’Unità.
Costi
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specificando nella causale "Iscrizione I Magnifici Sette"