Coscienza civile, coscienza pubblica ma, soprattutto, bellezza.
Senza una libera circuitazione di idee e senza capacità di accorgerci della bellezza nascosta o raccontata dall'arte, il nostro mondo rischia il collasso. Il libro e la scrittura rappresentano sempre più, in Italia, un fenomeno commerciale e sempre meno la famosa ascia di Kafka che taglia il ghiaccio della nostra vita.
La conoscenza dei classici è considerata una polverosa necessità che ciondola come un cappio di capestro sulla scuola; il Novecento, compresso fra programmi sempre più lunghi e ore di lavoro sempre più corte, svanisce e la conoscenza della letteratura recente è lasciata alla buona volontà dei lettori.
Cosa fare di fronte alla preminenza assoluta dei mezzi di comunicazione visivi o della rete?
Credo da sempre nella possibilità che la letteratura torni ad essere detta a tu per tu, nelle piazze, nelle sale, nei luoghi pubblici in cui un libro viene raccontato non da chi lo critica o da chi lo storicizza ma da chi si pone, in quanto scrittore, con un occhio interno, da ingegnere, ed uno esterno da lettore: se racconto il romanzo che ho più amato o quello che ho da poco scoperto sono certa, per esperienza, di contagiare altri lettori, di portarli a leggere quei libri e, se sono brava, a far venir loro il desiderio di scoprire a quali altri libri sono collegati per somiglianza o per differenza, per ascendenza o per genere.
In altre parole, sono a favore dell'epidemia, credo in una positiva attività di untore della letteratura: se si riesca a far scoprire alle persone, anche a coloro che mai hanno letto, che "de te fabula narratur", che i romanzi, i racconti e ogni altro tipo di narrazione, la poesia come la saggistica racconta anche di te e della tua vita, che i libri si pongono le domande che ognuno di noi, prima o poi, si pone, ecco che può nascere il lettore. Il lettore, a quel punto, trova la forza di interrogarsi e di non sentirsi solo: fa parte di una comunità di lettori che si estende al di là dello spazio e del tempo lungo tutta la storia dell'umanità.
Ecco perché, fra gli altri progetti che curo, nasce nel 2007 Strane Coppie.
Strane Coppie venne generato dall'idea di avvicinare fra loro le letterature europee e di far leggere i classici contemporanei con la scusa di metterli a confronto, di farli dialogare o anche, se è il caso, contrapporre: dodici scrittori, sei coppie per dodici libri, sei incontri in cui il pubblico partecipa con forza alla lettura. Assistono e domandano, interrompono, prendono appunti, ci ripensano.
Perché il nostro pubblico, composto di ogni tipo di lettore - studiosi e giornalisti, ma anche insegnanti, studenti, professionisti, curiosi, disoccupati, infermieri, ferrovieri, ecc... - può arrivare senza aver mai letto prima quel libro (e non doversene sentire in colpa: la trama gli verrà narrata) o dopo aver consumato quelle pagine infinite volte e quindi con domande che portano più in profondità il dibattito.
In tre anni di percorso, sia quando Strane Coppie era ancora un progetto interno ai miei laboratori de Lalineascritta (www.lalineascritta.it), nati nel 1993 e quest'anno giunti al 18° di attività, sia da quando, grazie alla collaborazione con Goethe Institut, Instituto Cervantes e Institut Français Le Grenoble gli incontri sono diventati pubblici e gratuiti, e dunque affollatissimi, abbiamo sempre cercato di immaginare incroci fra autori e storie che avessero un forte significato tematico e dunque raccontassero da vicino anche un po' del nostro tempo.
Sono successi piccoli miracoli grazie a questa combinazione di idee, che ha viso molto partecipi i direttori degli istituti, Maria Carmen Morese per il Goerthe, José Vicente Quirante per il Cervantes e Martine Ségonds-Bauer per il Grenoble, sempre pronti a suggerire autori, incastri e a partecipare alla discussione direttamente, in sala con il pubblico, dando esempio di autentico bisogno e di vero spirito civico. Così, per ricordare solo qualche episodio, durante la seconda edizione, in una serata dedicata alle "Rivoluzioni impossibili" nei Sud del mondo dove l'Illuminismo cerca di realizzare il cambiamento senza riuscire, abbiamo messo a confronto Cuba e Napoli: Il resto di niente di Enzo Striano e Il secolo dei lumi di Alejo Carpentier e la vicinanza delle storie inventate e della Storia con la maiuscola, le segrete concordanze che legano i libri, ci hanno fatto scoprire che non solo questi due grandissimi romanzi erano imparentati da temi e da scritture, ma che Striano aveva nella sua biblioteca il libro di Carpentier, come ci ha testimoniato la figlia, Apollonia.
Oppure abbiamo assistito, in quest'ultimo anno di rassegna, il 2010, a un confronto vertiginoso fra il libro cult di Josè Lezama Lima, Paradiso, e un monumento della nostra letteratura come La cognizione del dolore di Gadda: libri difficilissimi da raccontare al pubblico (da raccontare tout court...) e che Luca Doninelli e Giuseppe Montesano hanno animato per noi. Il Fenoglio di Una questione privata, che fino qualche anno fa' si leggeva a scuola e ora è, con Calvino, Ginzburg e Pavese, sparito o quasi dalle antologie, lo abbiamo "tagliato" con Foto di gruppo con signora di Heinrich Böll; e il sempreverde Se questo è un uomo di Primo Levi con W o il ricordo dell'infanzia di Georges Perec, due ritratti così diversi della Shoah per stile e intenzione ma così vicini al nostro tempo da dare i brividi.
E poi si è tentato di incrociare I Buddenbrock di Mann con Gli indifferenti di Moravia, la Morante di Aracoeli con Piazza del diamante, capolavoro della catalana Mercé Rodoreda (incontro tutto al femminile con le intensissime Maria Attanasio e Antonella Anedda), le memorie e le case con Gli archivi del nord di Marguerite Yourcenar e quel libro magnifico, di cui si aspetta la ristampa con urgenza, della mai troppo compianta Fabrizia Ramondino, Althènopis.
Temi forti, autori fondanti per la letteratura europea e al tempo stesso semplicità di racconto, diretta partecipazione, linearità di progetto: questa la formula vincete di Strane Coppie che speriamo di poter ancora replicare in futuro non come un'ennesima rassegna letteraria fra tante, ma con un vero spazio di supporto a chi insegna, a chi decide di leggere e non sa come orientarsi, a chi cerca anche se ancora, come tutti, non sa cosa.
Antonella Cilento
2.L'idea
Il Laboratorio di Scrittura Lalineascritta ideato nel 1993 e giunto al 18° anno di attività, diretto da Antonella Cilento, scrittrice e giornalista, ha ideato e realizzato in proprio la prima volta Strane Coppie nel 2007.
Strane Coppie nasce all'interno del laboratorio come percorso di letture alla scoperta o riscoperta di grandi classici moderni e contemporanei attraverso le voci di testimonial d'eccezione: dodici autori viventi, giovani e meno giovani, di chiara fama, che raccontino i classici a un pubblico di lettori nuovo o che abbia voglia di riscoprirli in forma non scolastica e non accademica.
Strane Coppie, il cui titolo allude al celeberrimo film di Billy Wilder dove Jack Lemmon e Walter Matthau sono costretti a una curiosa quanto difficile convivenza, nasce quindi come progetto interno al laboratorio realizzando sei incontri seguitissimi e apprezzati.
Ma nel 2008 Strane Coppie diventa un progetto pubblico e gratuito, grazie alla partecipazione di Institut Français de Naples, Goethe Institut e Instituto Cervantes, attivi sul territorio con sempre nuove proposte culturali.
La sinergia fra Lalineascritta e gli Istituti di Cultura ha consentito di realizzare per due anni, dal 2008 al 2010, un programma di dodici incontri in totale, che hanno registrato una notevole partecipazione di pubblico, grande risposta e curiosità da parte della città, apprezzamento per i dodici scrittori che, ogni anno, hanno raccontato i dodici classici prescelti.
L'attività di prestigio internazionale si è svolta presso le sedi degli stessi Istituti, con l'organizzazione e il coordinamento de Lalineascritta, al fine di far convergere la tradizione letteraria italiana con quella europea.
3. Cosa è accaduto: l'esperienza del 2009.
Strane Coppie nasce dall'idea che gli scrittori siano i migliori testimonial per i libri che hanno amato e siano perciò capaci di rinarrarli senza impacci ma restituendo il fascino della scoperta libresca e dell'avventura narrativa a chiunque: studenti, insegnanti, lettori di ogni età e formazione, nel convincimento che leggere sia una delle passioni indispensabili alla vita e alla formazione di persone complete e anche di cittadini attivi e partecipi.
Il progetto propone a questo scopo classici contemporanei, che spesso non rientrano nei programmi di studio e che tuttavia raccontano il nostro tempo in modo ficcante.
Nel 2009, abbiamo scelto grandi libri che si affrontano con difficoltà poiché vengono considerati mostri sacri, come A la recherche du temps perdu di Marcel Proust, o grandi autrici del Novecento, da Ingeborg Bachmann a Annamaria Ortese, che rappresentano il più grande patrimonio narrativo del dopoguerra tedesco e italiano.
E così ancora J.L. Borges e Italo Calvino, Antonio Fogazzaro e Goethe, Natalia Ginzburg; classici spagnoli in Italia meno famosi che nel resto del mondo come Alejo Carpentier in parallelo con il grande romanzo di Enzo Striano, Il resto di niente: due autori a confronto fra le rivoluzioni impossibili o irrealizzabili dei Sud del mondo; due grandissime scrittrici come Matilde Serao e Colette, vicine per temi e per la passione giornalistica oltre che letteraria.
In breve, una passeggiata per il Novecento europeo, all'inseguimento di temi, coincidenze e lontananze, ma soprattutto sfide.
Si sfidano i due autori coinvolti nel racconto dei due classici, così che il pubblico possa parteggiare per un libro o per un altro, in un meccanismo teatrale di partecipazione e condivisione di grande impatto.
E coinvolgenti sono stati i nomi degli autori che hanno accettato di partecipare: da Domenico Starnone a Melania Mazzucco, entrambi vincitori del Premio Strega, e con alle spalle una grande carriera internazionale; Mariolina Bertini Bongiovanni, la maggiore traduttrice di Proust in Italia e vice direttrice dell'Indice dei Libri del Mese, docente di Letteratura Francese all'Università di Parma, e Laura Bosio, scrittrice, finalista al Premio Strega, editor per la casa editrice Guanda; Giuseppe Montesano e Francesco Costa, due delle voci più amate della letteratura napoletana; Franz Haas, prestigioso critico letterario tedesco, profondo conoscitore della letteratura italiana contemporanea e Maria Attanasio, poeta e narratrice siciliana di grande raffinatezza; Ivan Cotroneo, scrittore, sceneggiatore e autore televisivo e Antonio Pascale, scrittore e polemista assai noto; Donatella Trotta, giornalista storia de Il Mattino, scrittrice e specialista di Matilde Serao e Sandra Petrignani, una delle voci femminili più autorevoli in Italia in ambito giornalistico e letterario.
- Cos'è accaduto: l'esperienza del 2010
In questo nuovo anno la scelta degli autori e dei romanzi percorre il Novecento alla ricerca di similitudini e di progetti letterari comuni: è il caso di Paradiso di José Lezama Lima, grande capolavoro di lingua, che fa senz'altro il paio con l'opera di C. E. Gadda, osando la sperimentazione e il romanzo totale, grandi e insuperati approdi del secolo; si passa poi a Heinrich Böll e Beppe Fenoglio, autori ironici e melanconici, con due opere accomunate da figure femminili e amori difficili, testimoni della guerra e del dopoguerra, sulla cui linea si incrociano anche Georges Perec e Primo Levi, sopravvissuti al grande sterminio ebraico e ossessionati dall'importanza della memoria.
E' poi la volta di due grandi affreschi borghesi in epoche di transizione: i Buddenbrock e Gli indifferenti, ritratti feroci della famiglia e della società che molto hanno da dirci sull'oggi.
E ancora la Storia osservata dalle donne è protagonista della Strana Coppia costituita da Elsa Morante e Carmen Laforet, testimoni della vera narrazione romanzesca del Novecento e degli affreschi che incorciano pubblico e privato nei momenti di conflitto.
Infine, una coppia legata a Napoli che di Napoli, con la grande Marguerite Yourcenar (che a Napoli ha dedicato un bellissimo racconto, Anna soror) e la napoletana Fabrizia Ramondino: il parallelo fra due romanzi, Archivi del Nord e Althénopis, che indagano il passato familiare come ricostruzione storica e della memoria e dei luoghi e fabbricazione dell'identità.
Ed ecco gli incontri che si sono tenuti:
Giovedì 21 gennaio Instituto Cervantes
LINGUE INCENDIARIE
José Lezama Lima "Paradiso" vs Carlo Emilio Gadda "La cognizione del dolore"
a parlarne Giuseppe Montesano e Luca Doninelli
Giovedì 4 febbraio Goethe Institut
AMORI IMPOSSIBILI
Heinrich Böll "Foto di gruppo con signora" vs Beppe Fenoglio "Una questione privata"
a parlarne Eraldo Affinati e Pietro Spirito
Giovedì 4 marzo Institut Français
SHOAH
Georges Perec "W o il ricordo dell'infanzia" vs Primo Levi "Se questo è un uomo"
a parlarne Matteo B. Bianchi e Lia Levi
Giovedì 25 marzo Goethe Institut
PERVERSIONI FAMILIARI
Thomas Mann "I Buddenbrock" vs Alberto Moravia "Gli indifferenti"
a parlarne Anna Maria Carpi e Massimo Onofri
Giovedì 15 aprile Instituto Cervantes
LA STORIA E I SENTIMENTI
Mercedes Rodoreda "Piazza del diamante" vs Elsa Morante "Aracoeli"
a parlarne Maria Attanasio e Antonella Anedda
Giovedì 6 maggio Institut Français
LE CASE DEGLI ANTENATI
Marguerite Yourcenar "Archivi del Nord" vs Fabrizia Ramondino "Althenopis"
a parlarne Emilia B. Cirillo e Antonella Cilento