deangelisCi ha raggiunti oggi la triste notizia della morte di Giovanna De Angelis, editor, saggista ed amica de Lalineascritta, di cui è stata ospite non più tardi di un anno fa. Vogliamo ricordarla qui, con le parole di Antonella Cilento.

Ho due bei ricordi di Giovanna De Angelis che è mancata troppo presto e troppo all’improvviso: uno è buffo, e forse serve in un giorno così triste e vuoto della sua bella voce.
Eravamo in un convegno a Campobasso sulla nuova narrativa meridionale, che lei così bene conosceva avendo curato per Einaudi “Disertori”, faceva un gran freddo, una delle sere nevicò perfino, eravamo in un albergo immenso e vuoto e non avemmo quasi mai un pubblico. In pratica parlavamo fra di noi, scrittori e critici convenuti. Ci leggemmo anche le pagine dei nostri libri gli uni agli altri, una situazione paradossale.
Il secondo più vicino nel tempo è stata la lezione di editing che Giovanna è venuta a fare da noi in laboratorio, a Lalineascritta, lo scorso anno commentando i testi dei partecipanti ai corsi: fu una bella lezione, piena di sciabolate, dove il carattere forte e spiritoso di Giovanna, di una che ce l’aveva dovuta fare da sola e contro il parere di molti, emergeva tutto.
Mi ricordo con grande affetto la cena che seguì, io e lei da sole, ci raccontammo tante cose che ora mi sembra impossibile siano già trascorse per sempre.
Giovanna  mi lasciò, allora, in eredità una lettura che, casualmente, non avevo mai affrontato e che mi ha del tutto travolta da allora, “Il re degli ontani” di Michel Tournier.
Abbiamo fatto tanti progetti quella sera e ci siamo promesse tante altre cene insieme, a Roma o a Napoli.
Cara Giovanna, le farò con te ogni anno, anche se non ci sei, come ci eravamo dette.
Antonella

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