(Napoli, 1972). Il suo percorso formativo inizia alla scuola di Fotografia I.P.S.I.A di Napoli, per proseguire all’Istituto di Cinematografia e Televisione Roberto Rossellini di Roma. Gli incontri con Janet Knot del Boston Globe Magazine, Jim Megargee, Antonin Kratochvil, Arno Minkkinen, Douglas Kirkland saranno decisivi per lo sviluppo e il consolidamento della sua formazione. Alla fine degli anni Novanta, insegna fotografia alla Scuola Civica di Animazione Pedagogica e Sociale a Milano, nel corso di Arte Terapia è Conoscenza e, successivamente, si dedicherà a progetti editoriali attinenti a tematiche socio culturali rivolte soprattutto al settore dell’infanzia. Buona parte dell’anno 1999 Salvatore Scialò lo trascorrerà in Brasile impegnato in un progetto di fotoreportage. Questa esperienza darà vita ad una serie fotografica di immagini in bianco e nero altamente suggestiva, raccolta nel Mostra “La Via, Il Viaggio” Nel 2010 si dedica all’indagine sociale fotografando i Senza fissa dimora raccolte nel progetto – “Casa integrazione” per il Dipartimento Promozioni dei Servizi Sociali di Roma, nello stesso anno pubblica il libro Passaggio a Pompei edizione Flavius. qualche anno più tardi, nel 2015 a Napoli, realizza il progetto fotografico “I volti della Volontà”. Sempre in quegli anni si interessa al movimento Mauritania, Initiative de Resurgence du mouvement Abolitionniste ritraendo Biram Daeh Abeid leader politico. A partire dal 2011 Salvatore Scialò affronterà in maniera ancor più specifica e personale il tema del ritratto, grazie anche al coincidere di alcuni incontri: Ennio Morricone, Emanuele Severino, Francesco Rosi, Aldo Masullo, Karl Leister, Ruggero Raimondi, Raffaele La Capria, Luca De Filippo, Giuseppe Galasso, Mauro Giancaspro, Roberto De Simone, Bruno Canino, Giulio Giorello, e molti altri. È nel 2017 che una ricerca più intima e acuminata si fa avanti nel lavoro di Salvatore Scialò: girando la lente fotografica verso se stesso, nascono una serie di Autoritratti che affondano le loro radici nel tema dell’identità, del doppio fino al mito. Salvatore Scialò vive e lavora tra Napoli e Milano.

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