Antonio D'Orrico sugli esordienti di GrantaAntonio D'Orrico, il critico letterario del Corriere della sera, nell'ultimo numero (6 maggio 2012) de La Lettura, il supplemento culturale del quotidiano milanese, ha recensito i racconti degli scrittori esordienti contenuti nel terzo numero di Granta Italia, in uscita il 9 maggio per Rizzoli (vai alla news di presentazione per i dettagli), e che contiene tra gli altri i racconti di Stefania Bruno e Michele Di Palma, due membri del laboratorio Lalineascritta.

Alcuni estratti dall'articolo:

La fortuna o, per meglio dire e usare una volta tanto il termine non invano, il mito della rivista «Granta» cominciò negli anni Ottanta con Bill Buford che credeva e propugnava una letteratura alla Truman Capote di A sangue freddo. Secondo i canoni di quello che era stato chiamato new journalism e che si poteva riassumere nello slogan di Ezra Pound: «Literature is news that stays news» (la letteratura è una notizia che resta una notizia). Ora «Granta» è diventata una rivista multinazionale, uno dei pochi casi, se non l'unico, di franchising letterario. Ma non si tratta solo di sfruttamento di un marchio di successo. «Granta Italia», ad esempio, ama stressare le invenzioni della casa madre spingendole verso conseguenze estreme. È il caso del numero di maggio che propone una specie di talent letterario riservandolo però non agli scrittori emergenti già pubblicati (come fa tradizionalmente la rivista originaria), ma aprendolo ai debuttanti quasi assoluti, a chi non ha mai pubblicato in proprio un libro. Per rendere ancora più dura la sfida, la redazione della rivista mi ha chiesto, in qualità di pagellista della «Lettura», di esaminare le prove dei candidati nella maniera più spietata possibile. Sarebbe quasi superfluo aggiungere che si tratta solo di un gioco e che lo giocherò con la disposizione d'animo con la quale il grande Morgan fa il giudice a X Factor. Entri il primo concorrente del nostro contest.

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Michele Di Palma (39 anni, vive e lavora a Milano ma non penso proprio che sia di Milano) con Il dominus. Peripezie di un praticante in uno studio legale dalle parti di Noia. Incipit che vale un ace a tennis: «L'avvocato Baratto porta i soldi in tasca come un benzinaio». Finale da standing ovation allo stadio San Paolo: «Nicò, se vogliamo rimanere sul classico...». Categoria: la letteratura italiana è un'espressione geografica (e sarà salvata dai meridionali).
Voto: 9

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Stefania Bruno (32 anni, dottoranda in storia del teatro) con Aldo. Tragica festa di compleanno di una ultra sessantenne con gelosie (anche cariine) e tradimento coniugale. Incipit esagera to: «"Deve morire!" dice Rita». Finale in cauda venenum: «Chiude gli occhi, si mette una mano sul petto e ascolta il suo cuore, che batte lento e regolare». Categoria: niente vi sarà risparmiato (cari lettori).
Voto: 6 e mezzo

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Gli altri concorrenti sono stati giudicati non classificabili. The winner is Michele Di Palma. Il suo racconto, Il dominus, è un pezzo di un romanzo che se fossi un editore pubblicherei subito (e se fossi un produttore ne farei un film, organizzando un casting straordinario per trovare il giusto interprete dell'impagabile e impareggiabile avvocato Baratto, quello che porta i soldi in tasca come i benzinai). Complimenti di cuore a Di Palma (e anche alla seconda e terza classificate: Francesca Marzia Esposito e Mari Accardi). E buona fortuna a tutti.


 

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