emily-dickinson-001Dal 12 al 14 giugno, nell'ambito del Napoli Teatro Festival, andrà in scena al Real Orto Botanico di Napoli lo spettacolo

L'angelo della casa - Omaggio a Emily Dickinson

Produzione Napoli Teatro Festival

Testo originale di Antonella Cilento

Regia di Giorgia Palombi

Interpreti: Giovanna Di Rauso, Giancarlo Cosentino, Susanna Poole
Elementi di scena: Iole Cilento

Date ed orari:

  • Martedì 12 giugno h 19.45
  • Mercoledì 13 giugno h 19.30 e 22.15
  • Giovedì 14 giugno h 20 e 22.30

Prenotazioni e informazioni sul sito di Napoli Teatro Festival

Da quel punto minimo che è il suo corpo vuole rovesciare il mondo”:  è in questa frase di Gabriella Sica, fra le tante autrici che hanno riflettuto su Emily Dickinson, il fulcro da cui parte l’interesse di Giorgia Palombi per colei che è considerata il più grande poeta di lingua inglese dopo Sheakespeare. La capacità della poesia di Dickinson di raggiungere tutti, attraverso il tempo e lo spazio, restando ferma nella propria stanza o nel giardino della sua casa è al centro de L’angelo della casa testo originale di Antonella Cilento, molto liberamente ispirato alla biografia che Barbara Lanati ha dedicato alla Dickinson. Nel 1858, a ventotto anni, la Dickinson decide di ritirarsi dal mondo nella casa paterna di Amhrest e scrivere senza mai pubblicare un verso: lo spettacolo ricostruisce vent’anni di vita della poetessa attraverso le sue vicende personali e alcuni passi della sua poesia.

In scena la natura profonda e inconsueta di Emily convive con la donna fedele e insieme ribelle al Padre e alla Famiglia, che ha rinunciato alle convenzioni della vita sociale ma non al desiderio di amare ed essere amata. Ecco allora, accanto ad Emily la desiderata Susan, amica e poi cognata, il fratello Austin, con cui si delinea un triangolo amoroso e incestuoso, l’ottuso ma invaghito critico Thomas Higginson, Kate Turner, amica controversa, Otis Lord, l’amore più struggente della Dickinson, Samuel Taylor, amico e forse amante.

Sin dall’inizio è stato un desiderio della regia realizzare lo spettacolo in una serra o in un giardino, ambienti aperti e insieme circoscritti, sfondi prediletti, con la sua stanza, di Emily che considera la natura una sorgente della sua poesia. Piccoli squarci di luce nello svolgimento degli eventi quotidiani scanditi dalle scene L’Orto Botanico di Napoli consente di immergere per gradi il pubblico in un’atmosfera di sospensione dove le parole della poesia, amplificate e diffuse nell’aria, si mischiano ai suoni naturali di alberi e uccelli lungo un percorso che va dal Felceto al lungo fianco della Serra Monumentale, la cui grande porta basculante simula il diaframma che separa non solo l’interno dall’esterno, ma il privato dal pubblico, il salotto dei ricevimenti dalla stanza/eremo.

Fra eventi familiari e raccoglimenti poetici, Emily, interpretata da Giovanna Di Rauso, renderà manifesta la sua natura umana, sentimentale, e cosmica dietro una vetrata, sulla lunga passerella di pietra della Serra, seduta al suo tavolino o incastonata in un abito rigido che la contiene come una statua: armatura per reggere l’impatto con il mondo, o guscio rigido  che l’esterno le impone per incastrarla in un’icona?  Giancarlo Cosentino e Susanna Poole si alternano in una grande prova di plasticità interpretativa dando vita a tutti gli amati e le amate di Emily; la sorella Lavinia, figura silenziosa, serva di scena o padrona di casa premurosa, è interpretata dalla regista. Un musicista accompagnerà il pubblico nei tragitti interni dell’Orto Botanico.

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